Press "Enter" to skip to content

Carlo e Camilla a Roma: perché la regina indossava il velo nero e la ‘raspberry pip’

Un incontro storico e un messaggio di stile impeccabile. Durante la prima udienza ufficiale in Vaticano, Camilla, al fianco di re Carlo III, ha saputo interpretare con straordinaria finezza il linguaggio del protocollo papale. Non era un incontro qualunque: per la prima volta dopo cinque secoli, un sovrano britannico ha pregato insieme a un Pontefice, in questo caso Papa Leone XIV, segnando un nuovo passo nel dialogo ecumenico tra Roma e Londra. E anche l’abbigliamento della regina britannica ha contribuito a sottolineare la solennità del momento.

L’abito di seta nera e il velo firmato Treacy

Camilla ha scelto un abito di seta nera firmato Fiona Clare, una delle sue stiliste di fiducia, abbinato a un velo-mantilla realizzato dal celebre cappellaio britannico Philip Treacy, lo stesso che ha firmato molti dei copricapi iconici di Buckingham Palace. L’insieme, sobrio ma di grande raffinatezza, rispettava alla lettera le regole del cerimoniale vaticano: abito lungo, maniche coperte, collo alto e velo nero sul capo. A completare l’outfit, una spilla a forma di croce, nota come raspberry pip, appartenuta alla regina Elisabetta II. Un gesto discreto ma carico di significato, un omaggio alla memoria della sovrana che ha segnato un’epoca.

Il nero come segno di rispetto, non di lutto

Spesso frainteso come simbolo di lutto, il nero nel contesto delle udienze papali rappresenta in realtà rispetto e deferenza verso il Pontefice. È un codice antichissimo del Vaticano, che affonda le radici nella tradizione cattolica. Solo poche regnanti nel mondo godono del cosiddetto “privilegio del bianco”, concesso esclusivamente alle sovrane cattoliche, come Letizia di Spagna e Mathilde del Belgio, autorizzate a presentarsi al Papa in abiti chiari.

Un equilibrio tra tradizione e diplomazia

Nel gesto di Camilla si legge la consapevolezza di un ruolo: quello di regina consorte e ambasciatrice di un dialogo nuovo tra due mondi religiosi storicamente distanti. Ogni dettaglio del suo look, dal tessuto scelto alla spilla simbolica, è apparso come una dichiarazione di rispetto, misura e riconciliazione. In un incontro in cui anche l’abito parla, Camilla Parker Bowles ha dimostrato ancora una volta di saper usare la moda non come vanità, ma come linguaggio della diplomazia.