Il Consiglio della Banca centrale europea «continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi». L’obiettivo della Bce, stando a quanto si legge nel bollettino economico, è quello di riportare l’inflazione al 2%. Dopo la crescita dei tassi da 50 punti base dello scorso 2 febbraio, essa prevede nuovi incrementi e ha intenzione di «innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria, a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione».
L’economia dell’area euro ha subito un «marcato rallentamento» dalla metà del 2022 e anche se migliore del previsto nel quarto trimestre la crescita «nel breve periodo dovrebbe restare debole». Tuttavia, l’attività economica nei 20 Paesi dell’euro «ha dimostrato maggiore capacità di tenuta rispetto alle attese e dovrebbe registrare una ripresa nei prossimi trimestri», ha scritto la Banca centrale europea nel Bollettino economico, che ha evidenziato le «condizioni sfavorevoli alla crescita», date dalla guerra in Ucraina e dall’incertezza geopolitica. Ma la stessa ha notato che ci sono pure fattori positivi come la graduale attenuazione delle strozzature d’offerta, le forniture di gas più stabili, il clima di fiducia. Sulle scelte operate da Christine Lagarde si è espresso Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, in un discorso ad un evento del Centre for European Reform a Londra.

Secondo Fabio Panetta, la banca centrale «non dovrebbe impegnarsi incondizionatamente sulle proprie mosse future», ma dovrebbe «calibrare» la politica monetaria in modo da adattarsi ai dati economici. Intervenendo ad un evento del Centre for European Reform a Londra, questi si è detto dunque in disaccordo con alcune scelte della Bce per il contrasto all’inflazione. Quello che la Banca Centrale non deve fare è «guidare come un pazzo a fari spenti nella notte», ha detto Panetta, citando la nota canzone Emozioni di Lucio Battisti. «Una calibrazione della politica monetaria in funzione dei dati, ben radicata in una chiara funzione di reazione, offre il percorso migliore e questo non significa che non saremo risoluti nella lotta all’inflazione. Significa essere risoluti nella direzione giusta», ha spiegato l’esperto, avvertendo sui rischi di una restrizione eccessiva condizioni monetarie.

I lavoratori, ha spiegato questi, «hanno capito che se qualcuno impone una tassa sulla nostra economia, questa deve essere condivisa fra capitale e lavoro», con le imprese che di fatto stanno registrando un buon andamento degli utili. E del resto «di fronte a una riduzione del tuo potere di acquisto del 10%, è giusto che tu abbia una qualche compensazione», ha rimarcato sempre Panetta.





