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Entra in vigore l’alcolock: cos’è, come funziona e quanto costa

Con l’inizio del maxi-esodo estivo, entra ufficialmente in vigore l’alcolock, il dispositivo che impedisce l’avviamento del motore se il conducente ha un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. L’obbligo riguarda chi è stato condannato in via definitiva per guida in stato di ebbrezza, e arriva dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Come funziona l’alcolock

Il sistema, simile a un etilometro, richiede che il guidatore soffi in un boccaglio prima di avviare l’auto. Se il tasso alcolemico rilevato è superiore a zero, il motore non parte. Il dispositivo deve essere tarato ogni anno e dotato di un sigillo anti-manomissione, pena sanzioni severe.

L’obbligo scatta per quei conducenti che, dopo la sospensione della patente, ricevono codici vincolanti inseriti dal prefetto, che li costringono a utilizzare l’alcolock per un periodo variabile: due anni in caso di tasso tra 0,8 e 1,5 g/l, tre anni se il tasso supera 1,5 g/l. Chi prova ad aggirare l’alcolock facendo soffiare qualcun altro al proprio posto, oppure tenta di manomettere il sigillo, rischia multe superiori ai 600 euro, oltre a nuove sanzioni sulla patente.

Costi e criticità secondo Aiped

L’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni (Aiped) stima che l’installazione dell’alcolock costerà circa 2.000 euro a veicolo, a cui si dovranno sommare le spese per la taratura periodica, la manutenzione e i boccagli monouso. Ma non mancano i dubbi. L’Aiped segnala ad esempio che, nel caso in cui il sigillo si danneggi per un incidente, non è chiaro chi debba accertare l’eventuale manomissione. E se il certificato di taratura scade? Il decreto impone al conducente di verificarlo, ma non specifica come e da chi.

Altro paradosso sollevato riguarda le famiglie con un solo veicolo: se l’auto ha l’alcolock, anche tutti gli altri membri del nucleo familiare dovranno risultare sobri per poterla avviare. L’elenco degli installatori autorizzati e dei modelli compatibili sarà pubblicato sul sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.