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Bimbo morto a Sharm el-Sheik: non fu intossicazione alimentare

Bimbo morto a Sharm el-Sheik, i risultati dell’autopsia – Secondo quanto riportato stamani, giovedì 12 gennaio 2023, sul «Corriere della Sera», la causa del decesso del piccolo Andrea, il bambino palermitano di sei anni che ha perso la vita lo scorso luglio mentre si trovava in resort sul mare con i genitori, potrebbe essere avvelenamento da contatto. I primi accertamenti medico-legali sembrano mettere da parte quella che era l’ipotesi principale, vale a dire l’intossicazione alimentare. Pare, dunque, esclusa al momento quell’intuizione iniziale che avevano avuto i sanitari egiziani che visitarono per primi Andrea e i suoi genitori, Antonio Mirabile e Rosalia Manosperti.

In quei giorni infatti anche il padre e la madre della piccola vittima, infatti, si sentirono male e, allarmati, l’1 luglio del 2022, si rivolsero alla guardia medica che si trovava vicino al resort. Vennero dimessi poco dopo con la prescrizione di un farmaco per le intossicazioni alimentari. Tuttavia, le condizioni del piccolo Andrea e del padre non migliorarono affatto, Rosalia presentava sintomi ancora più gravi. Il giorno successivo la famiglia, allarmata, decise di chiamare l’ambulanza. Il figlio morì prima di arrivare all’ospedale internazionale di Sharm: inutile ogni tentativo di rianimazione.

Il padre del bimbo venne ricoverato in Rianimazione: per giorni l’uomo è stato tenuto in coma farmacologico. Trasportato con un aereo ambulanza in Italia, questi arrivò al Policlinico di Palermo con gravi problemi renali e una infezione alle vie urinarie, ma riuscì a salvarsi.

Dopo il drammatico episodio i Mirabile presentarono un esposto alla Procura di Palermo, che decise di aprire un’inchiesta. Sulla salma del piccolo era stata eseguita una prima autopsia in Egitto, ma i pm del capoluogo hanno incaricato i medici legali italiani di ripetere l’esame. Come scrive «Il Corriere della Sera» il consulente dei magistrati, la dottoressa Stefania Zerbo, ha chiesto subito di poter visionare le conclusioni dei colleghi egiziani. Per ottenere e tradurre il testo ci sono voluti un paio di mesi. Per avere una risposta certa bisognerà aspettare ancora, ma dalle prime indiscrezioni sembra esclusa l’ipotesi egiziana dell’intossicazione alimentare.

Gli inquirenti italiani non avevano, in verità, mai preso sul serio la tesi dell’avvelenamento. In primo luogo per i sintomi che si erano presentati: si è parlato di vomito e nausea, ma di non dissenteria. Senza contare poi che i familiari del bimbo hanno sempre sostenuto di aver mangiato soltanto all’interno del resort, il Sultan Garden, preferendo il menù del ristorante al buffet.

Proprio queste testimonianze hanno sempre più convinto le autorità italiane che non poteva trattarsi di avvelenamento: qualche altro turista, ospite di quello stesso albergo nelle medesime settimane, si sarebbe sentito male. Resta da capire però cosa abbia ucciso il povero Andrea. Con quale sostanza letale è venuto a contatto la giovanissima vittima? I genitori del bambino hanno rivelato di essere stati quasi sempre in struttura, fatta eccezione per una gita in barca.

«Vogliamo sapere cosa è accaduto ad Andrea. Abbiamo atteso mesi, attenderemo tutto il tempo necessario. Nessuno ci riporterà mio nipote, che è nei nostri pensieri ogni istante, ma alla verità abbiamo diritto», le parole dello zio Roberto Manosperti, che non si dà pace. E con lui tutte le persone che amavano il bimbo.