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Gerusalemme, i familiari degli ostaggi a Gaza hanno fatto irruzione nel Parlamento

I parenti degli israeliani ostaggi a Gaza di Hamas hanno fatto irruzione questa mattina, lunedì 22 gennaio 2024, in una commissione parlamentare riunita a Gerusalemme, chiedendo ai legislatori di fare di più per liberare i loro cari.vL’azione di un gruppo di circa 20 parenti ha reso “plastica” la crescente rabbia per il rifiuto del primo ministro Benjamin Netanyahu di negoziare un accordo con il gruppo palestinese di Hamas, mentre la guerra di Gaza si protrae per il quarto mese.

Una donna ha mostrato le foto di tre membri della famiglia che erano tra le 253 persone sequestrate durante i disordini transfrontalieri di Hamas del 7 ottobre 2023 che hanno innescato la massiccia operazione israeliana nell’enclave. Circa 100 ostaggi sono stati rilasciati durante una tregua durata una settimana a novembre, a Gaza ne sono ancora detenuti circa 130.

“Solo uno che vorrei riavere vivo, uno su tre!” ha gridato una manifestante dopo essere intervenuta nella discussione della commissione finanze della Knesset. Altri manifestanti, vestiti con magliette nere, mostravano cartelli con la scritta: “Non ti siederai qui mentre loro muoiono lì”. “Liberali ora, ora, ora!” cantavano.

Il presidente del panel Moshe Gafni, capo di uno dei partiti ebraici ultra-ortodossi della coalizione di Netanyahu, si è alzato, ha chiesto lo stop al briefing economico in corso e ha cercato di calmare i manifestanti. “Riscattare i prigionieri è il precetto più importante nel giudaismo, soprattutto in questo caso, dove c’è l’urgenza di preservare la vita”, ha detto, ma ha aggiunto: “Lasciare la coalizione non porterebbe a nulla”.

A che punto è la questione israeliani ostaggi a Gaza

Gli sforzi di mediazione di Stati Uniti, Qatar ed Egitto sembrano lontani dal riconciliare le due parti. Netanyahu ha insistito sul fatto che Israele continuerà la sua campagna finché Hamas non sarà distrutto. Il gruppo palestinese chiede che Israele ritiri e liberi tutte le migliaia di palestinesi dalle sue prigioni affinché i prigionieri israeliani vengano rilasciati. Il destino degli ostaggi – 27 dei quali secondo Tel Aviv sono morti durante la prigionia – ha inchiodato Israele. Tuttavia, i parenti temono che la fatica della guerra possa attenuare tale attenzione. Le manifestazioni che inizialmente promuovevano l’unità nazionale sono diventate più aggressive.