I rettori, per voce della Confederazione che li rappresenta, la Crui, contestano la riforma per l’accesso a Medicina, a cui la Commissione Istruzione al Senato ha dato il via libera e che la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, si è affrettata a definire “un passo storico”. Non ci sarà più test d’ingresso e la valutazione per gli studenti che potranno affrontare il corso di laurea viene posticipata di sei mesi. Per quel semestre, tuttavia, ci saranno 40-60mila matricole in più a Medicina e la Crui oggi scrive: “In questo contesto l’ingresso di 40-60mila candidati in più è semplicemente impensabile”.
Test di ingresso a Medicina, i rettori contro la riforma della Bernini
La Confederazione guidata da Giovanna Iannantuoni spiega: “L’accoglienza e la formazione con la riforma a regime non potranno essere adeguati per i futuri aspiranti medici. Le risorse utilizzate finora per 20mila studenti non possono essere sufficienti per i 60mila candidati destinati a frequentare”. Proprio per questa ragione “esprimiamo profonda preoccupazione”. Inoltre spiega la Iannantuoni a “Repubblica” “esiste un rischio consistente che la modifica delle modalità di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Medicina veterinaria determini una ulteriore diminuzione di candidati per le altre professioni, in particolare infermieristica, i cui laureati sono molto più carenti e necessari dei medici”.
Test di ingresso a Medicina, la presidente Iannantuoni: “Impensabile”
Durante l’assemblea mensile dei rettori, la presidente Iannantuoni ha detto: “Le università confermano il loro impegno per una formazione di qualità nelle discipline medico-sanitarie, formazione sostenuta e alimentata dalla ricerca di frontiera, dalla passione di docenti e ricercatori, da un’autentica attenzione per i pazienti. Il Sistema sanitario nazionale rappresenta uno dei punti di forza della democrazia nel nostro Paese e le università sono da sempre in prima linea nella preservazione della qualità delle cure attraverso l’attuale livello formativo, universalmente riconosciuto di eccellenza a livello internazionale. La Crui è pronta a costruire una piattaforma per la formazione nelle materie caratterizzanti oggetto delle modalità di selezione al fine di mettere tutti i candidati in condizioni di parità”. E ancora: “Una matricola oggi non vuol dire un medico oggi, ma fra dieci anni, e il numero programmato ci aiuta a capire quale necessità di medici avremo. Siccome la curva dei pensionamenti inizia a scendere proprio in questo 2024, tra dieci anni saremo sotto i 9.000 medici pensionati. Pensare di avere 20.000 o anche più laureati. Mi chiedo questi ragazzi cosa andranno a fare fra dieci anni. Avremo bisogno di medici, non di così tanti. Più che i medici mancano gli specialisti, come in medicina di emergenza e urgenza”.
La presidente Iannantuoni: “Tagli ministeriali da 800 milioni”
La dottoressa Iannantuoni ha detto: “Il taglio subito dai bilanci delle università nell’anno corrente ha sfiorato il 10 per cento, considerato lo spostamento dei piani straordinari nella quota base e l’aumento Istat”. È una cifra che sfiora gli 800 milioni di euro, come riporta anche il quotidiano. “La situazione da preoccupante diventa drammatica quando si consideri l’assoluta incertezza sul finanziamento statale anche per l’anno 2025”, ha concluso la presidente.





