Quali sono le lauree con maggiori sbocchi lavorativi? Stando al rapporto AlmaLaurea 2022, che ha analizzato lo stato di salute del mondo universitario italiano e il suo rapporto con il mercato del lavoro, non ci sono grosse sorprese. Le statistiche dei livelli di occupazione dei laureati confermano, infatti, le tendenze emerse negli ultimi anni. La performance migliore in termini di assunzione è quella delle lauree in Informatica e in Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
La XXIV indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati ha coinvolto 660 mila laureati di primo e secondo livello, di 76 Atenei aderenti al consorzio interuniversitario. Nello specifico parliamo di 287 mila laureati di primo e secondo livello del 2020, contattati ad un anno dal termine degli studi; 119 mila laureati di secondo livello del 2018, contattati a tre anni dalla fine degli studi; 114 mila laureati di secondo livello del 2016, contattati a cinque anni dalla certificazione. Sono inoltre stati ascoltati 74 mila e 66 mila laureati di primo livello rispettivamente del 2018 e del 2016, che non hanno proseguito la formazione universitaria, contattati a tre e cinque anni dalla laurea.
A parità di altre condizioni, i giovani favoriti nella ricerca di un impiego sono i laureati del gruppo informatica e tecnologie ICT, come pure quelli dei gruppi medico-sanitario e farmaceutico. Riescono a trovare facilmente lavoro anche i laureati in Ingegneria industriale e dell’informazione. A questo gruppo si aggiungono le facoltà di Architettura e Ingegneria civile, Economia e discipline scientifiche.

Come dicevamo in termini di assunzione le lauree più gettonate sembrano essere quelle in Informatica e in Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Ad un anno dalla proclamazione, secondo quanto riportato dall’analisi di AlmaLaurea, il 64% dei laureati con la Triennale in queste materie trovano un impiego. Le chance aumentano per chi completa anche i due anni della Magistrale. In tal senso, Informatica diventa al primo posto in assoluto per capacità occupazionale: il 93,3%dei laureati dice di aver trovato un lavoro entro 12 mesi dalla proclamazione. Vale grossomodo lo stesso discorso per i giovani laureati in Ingegneria Informatica.
Buone notizie anche per coloro che hanno conseguito una laurea in Medicina e affini. Garantiscono un lavoro facoltà come Fisioterapia, Ostetricia, Infermieristica e Medicina dello sport. Stando al report la gran parte degli iscritti a Medicina comunque punta alla laurea magistrale a ciclo unico, che in termini economici è più redditizia. Vicina alle percentuali di Medicina c’è poi Farmacia, i cui corsi di laurea raggiungono percentuali di occupazione intorno all’80%.

Ottime prospettive professionali anche per chi consegue una laurea di in Ingegneria. Accanto alla già citata Ingegneria informatica, abbiamo Ingegneria dell’automazione (93,1%), Ingegneria navale (92,9%), Ingegneria meccanica (91,2%) e Ingegneria delle telecomunicazioni (90,7%). A poco distacco
Scienza e ingegneria dei materiali (89,8%), Ingegneria elettronica (89,3%), Ingegneria aerospaziale e astronautica (87,3%) e Ingegneria chimica (87,2%), seguite da Ingegneria elettrica (86,2%), Ingegneria gestionale (86,1%), Ingegneria energetica e nucleare (85,7%) e Ingegneria della sicurezza (85,0%). Buoni risultati anche per coloro che hanno ottenuto una laurea in Architettura e Ingegneria Civile.
A conquistare il quinto posto in questa speciale classifica, superando di poco candidate come Economia o Veterinaria, sono le lauree scientifiche. A livello occupazionale sono vantaggiose: Scienze statistiche (88,5%) e Fisica (85,9%), seguite a poca distanza da Scienze statistiche attuariali e finanziarie (81,4%), Scienze dell’Universo (81%) e Matematica (80,3%). E proprio un corso matematico è quello che garantisce il 100% di assunzioni in tempi stretti: è Modellistica matematico-fisica per l’ingegneria. Spostandoci in ambito biologico-chimico, risultano vantaggiose facoltà Scienze e tecnologie della chimica industriale (86,6%), Scienze chimiche (78,1%) e Scienze e tecnologie alimentari (75,3%).
Laurearsi conviene ancora in Italia? A leggere i dati di Almalaurea la risposta sembra essere affermativa, soprattutto per non restare disoccupati e per poter guadagnare di più. Nel 2021 il tasso di occupazione della fascia di età 20-64 anni tra i laureati è pari al 79,2% a fronte del 65,2% dei diplomati (dati ISTAT) e un laureato, secondo la documentazione OECD (Organization de Coopération et de Développement Économiques), guadagnava nel 2020 il 37,0% in più rispetto a un diplomato.
Hanno peso le esperienze all’estero? Sia queste ultime che i tirocini curriculari aumentano le chance di trovare lavoro nel nostro Paese. A parità di condizioni, chi ha svolto un tirocinio curriculare ha il 7,6% di probabilità in più di essere occupato a un anno dal titolo, mentre chi ha svolto un periodo di studio all’estero riconosciuto ha il 15,4% di probabilità in più.





