Press "Enter" to skip to content

Gianni Agnelli, i segreti di un incallito seduttore

«Gli uomini si dividono in due categorie: gli uomini che parlano di donne e gli uomini che parlano con le donne. Io di donne preferisco non parlare». Così diceva in un’intervista a «Mixer», ospite da Giovanni Minoli, Gianni Agnelli, che ci lasciava vent’anni fa. Il 24 gennaio del 2003 moriva – sarete d’accordo con me – l’italiano più famoso all’estero. Senatore a vita e imprenditore, nonché principale azionista e amministratore al vertice della FIAT. Una figura «dal grande carisma globale come forse abbiamo rivisto solo di recente nella persona di Mario Draghi», come osserva Ilaria Cuzzolin su «La Ragione». E ci si trova felicemente d’accordo, perché c’è una certa somiglianza tra i due. E mentre oggi i giornali riportano interviste di persone che l’hanno conosciuto (ben felici di svelare aneddoti curiosi), qui si vuol ricordare la fama di tombeur de femme dell’Avvocato.

Gianni Agnelli, all’anagrafe Giovanni, nasce a Torino sotto il segno dei Pesci, il 12 marzo 1921. Uomo curioso, idealista, ma anche particolarmente enigmatico, come dicono le stelle. Nella sua vita è stato imprenditorepolitico di spicco. Il suo nome è legato a doppio nodo a quello del colosso Fiat, di cui, come dicevamo, è stato anche principale azionista. Secondogenito di Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte dei Principi di San Faustino, aveva sei fratelli. Si costruì una famiglia con Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto, con cui convolò a nozze nel 1953, nella sontuosa cornice del castello di Osthoffen a Strasburgo. La coppia ha avuto due figli: Edoardo e Margherita Agnelli. Attorno a lui tanti nipoti, ben otto, tutti della secondogenita.

Si tratta di John e Lapo Elkann (che Margherita Agnelli ha avuto da Alain Elkann) e di Ginevra, Pietro, Sofia, Maria, Anna e Tatiana (frutto della relazione tra Margherita Agnelli e Serge de Pahlen). Un uomo che amava particolarmente i motori e il calcio, soprattutto la “Vecchia Signora”. «La Juve è per me l’amore di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d’amore», diceva Agnelli. Parole che descrivono un rapporto simbiotico, da tifoso vero. Tra i suoi passatempi preferiti lo sci ad alta quota, ma anche le imprese estreme, come l’arrivo in elicottero all’Hotel du Cap ad Antibes e tuffarsi dal cielo in mare.

Secondo i bene informati Gianni Agnelli aveva anche un altro vizio: le donne. L’Avvocato era un incallito seduttore. Tra le sue amicizie più chiacchierate quella con la vedova dell’ex presidente Usa John Fitzgerald Kennedy, Jackie Kennedy. Altrettanto quella con Pamela Harriman Churchill, l’ex moglie del figlio del celebre Winston Churchill. Come pure il flirt con la diva de “La Dolce vita” Anita Ekberg. «Sono sempre stato un marito devoto, ma se pretendessi di essere sempre stato un marito fedele direi una bugia», le parole di Agnelli in una vecchia intervista. E in un’altra, l’imprenditore, tra gli uomini più eleganti del mondo, si lasciò andare ad una considerazione tagliente«Mi chiedete se mi sono mai innamorato? Ci si innamora a vent’anni: dopo si innamorano soltanto le cameriere».

Eh già, perché l’Avvocato aveva uno humour sottile. Era un uomo pieno di vita, brioso. E la pensava veramente così, come ha confermato in un’intervista concessa ad Aldo Cazzullo sul «Corriere della Sera», Jas Gawronski, figlio di un diplomatico polacco, fondatore de «La Stampa», vicinissimo a Gianni Agnelli.

Era impossibile la monogamia per l’Avvocato? Beh, lui era per natura un cacciatore. Ha avuto le donne più belle del mondo, è innegabile. A proposito del rapporto con Marella, Gawronski ha detto: «Mai visto un marito trattare la moglie con tanta cortesia, con tanta attenzione, badando a coinvolgerla nelle conversazioni, a chiedere sempre il suo parere. Forse anche per lenire quel senso di colpa, o comunque di responsabilità, che gli veniva dal non essere un marito fedele». Mai innamorato? «Lo escludo. Certo dimenticare Anita Ekberg non era facile. Ma forse una sola l’ha davvero coinvolto», ha svelato il diplomatico polacco, che ha taciuto il nome della donna, limitandosi a dire che ad aver fatto impazzire Agnelli non sarebbe stata un’attrice.

Negli anni, nonostante fosse sposato con Marella Caracciolo, ha avuto dei flirt con diverse donne di potere e dello spettacolo. Da Anita Ekberg a Monica Guerritore, passando per Lory Del Santo. Su “Vanity Fair” Paola Jacobbi ha svelato anni fa alcuni curiosi retroscena privati su Gianni Agnelli. Dell’improvvisata che gli fece, ad esempio, una certa Jackie Rogers, modella per Chanel, attrice per poche pose in 8 1/2 di Federico Fellini, in un albergo a Roma, quando l’Avvocato era già sposato con la Caracciolo. «Sapevamo che stava al Grand Hotel con Anita Ekberg e che non chiudeva mai la porta. Entrammo: la stanza era in penombra, c’era una musica di sottofondo e lui e Anita erano a letto, nudi. Lei ebbe una crisi isterica, si alzò e ci urlò contro per cacciarci dalla stanza, con quel seno enorme che ballonzolava su e giù. Ma la cosa più bella è che, il giorno dopo, Gianni mi chiamò per dirmi che si era divertito e che la nostra sorpresa gli era piaciuta moltissimo», il racconto.

Jackie Rogers e Gianni Agnelli si erano conosciuti quando lui non era ancora entrato alla Fiat. L’incontro avvenne sullo yacht di Onassis, che l’Avvocato era solito frequentare. Era vanitosissimo: «Adorava essere Gianni Agnelli, ammirato e imitato da tutti», dice l’amica Marina Branca. Un pavone, verrebbe da dire. Da sempre attento ai dettagli, come l’uso dell’orologio sopra il polsino della camicia, Agnelli aveva sempre la battuta pronta. Un buon tempismo, altro che.

Un giorno ebbe come ospite un presidente della Repubblica nell’appartamento di Roma e chiese al suo chef personale, Luca Marconi, di servire testicoli di toro all’ospite. Marconi era sconcertato, ma Agnelli ribatté: «Che cosa c’è di meglio che offrire due co*lioni a un co*lione?».