Il 9 gennaio del 1928 a Polignano a Mare (Bari), perla della Puglia, nasceva Domenico Modugno, universalmente noto come Mr Volare. Il cantante, attore, compositore e chitarrista ha inciso nella sua carriera oltre 230 canzoni. Protagonista di circa 38 pellicole cinematografiche e 7 per la televisione, Modugno ha recitato in 13 spettacoli teatrali e presentato diversi programmi tv.
Eh già, perché il sogno dell’artista italiano più conosciuto all’estero con oltre 60 milioni di dischi venduti, era quello di diventare un attore. Per questo, poco più che ventenne, Modugno arrivò a Roma, deciso ad entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La musica arrivò solo in un secondo momento, quasi per caso: una ninna-nanna cantata in ‘Carica eroica’ di De Robertis (1953), che segnò il via libera per la trasmissione radiofonica ‘Trampolino’. Il successo arrivò cinque anni dopo con la vittoria al Festival di Sanremo del ’58 con Nel blu dipinto di blu. Ottenne con quel brano rivoluzionario tre Grammy, disco dell’anno, canzone dell’anno e interprete dell’anno. Si tratta dell’unico brano nella storia della musica italiana a scalare la vetta della hit parade statunitense e a rimanerci per ben 13 settimane.

Con “Nel blu dipinto di blu”, universalmente conosciuta come Volare, Domenico Modugno ha battuto ogni record. Una canzone, che per tanti è un inno, che ha rappresentato la ripresa dell’Italia negli anni del boom economico. Un brano destinato a diventare conosciutissimo, tanto da vendere 800 000 copie da noi e oltre 22 milioni nel mondo. Ed è amatissimo ancora oggi, tra i più eseguiti.
A raccontare come ha avuto origine “Volare” è stata Franca Gandolfi, la moglie di Domenico Modugno, in un’intervista a Il fatto quotidiano: «C’era un amico attore, Franco Migliacci. Non aveva mai scritto un testo. Mio marito Mimmo voleva dargli una mano. Un giorno dovevamo andare al mare, però Migliacci si era ubriacato e non si presentò all’ appuntamento. Restò a dormire e – raccontò in seguito – sognò un quadro di Chagall, Le Coq Rouge. Scrisse versi sul firmamento: in quel periodo tutti eravamo presi dallo Sputnik. Franco e Mimmo cominciarono a lavorare su quel pezzo, litigando. Modugno sentiva che mancava qualcosa!». La stessa ha poi aggiunto: «Finché, un giorno di autunno del ’57, scoppiò un gran temporale su Roma. Mimmo suonava al piano nella nostra casa di Piazza Cardinal Consalvi, a Ponte Milvio, quando all’ improvviso la finestra si spalancò e tutti i fogli volteggiarono in aria. Rapito, Mimmo prese a cantare ‘volare, oh oh’. Esultò: ‘Mancava questo!’. Fissò il momento su un registratore da due soldi: ho fatto sentire il nastro a Gianna Nannini. Metterò presto ordine su questi documenti sonori!».

Non solo “Volare”. Molto altro: Modugno ha partecipato a 11 Festival di Sanremo, vincendo quattro volte (record che detiene assieme a Claudio Villa): nel 1958 con Nel blu dipinto di blu, nel 1959 con Piove sempre in coppia con Johnny Dorelli, nel 1962 con Claudio Villa con Addio, addio e nel 1966 con Dio come ti amo con Gigliola Cinquetti. Nel 1960 Modugno si è classificato secondo assieme a Teddy Reno con Libero. Ha partecipato a tre edizioni dell’Eurofestival (1958, 1959 e 1966) classificandosi, con le stesse canzoni portate a Sanremo, rispettivamente terzo, sesto e diciassettesimo (ultimo). Nel 1964 ha vinto il Festival di Napoli con Ornella Vanoni con la canzone Tu si’ ‘na cosa grande. E ancora Vecchio frac, Resta cu mme e Il maestro di violino, brani entrati di diritto nella storia della musica.

Nell’ultimo decennio della sua vita Domenico Modugno si è dedicato alla politica, diventando deputato e dirigente del Partito Radicale. Si è speso per l’affermazione dei diritti dei disabili e per la diffusione delle norme a tutela degli artisti. Il 12 giugno del 1984, a causa del fumo eccessivo, fu colpito da un ictus mentre registrava “La luce nel pozzo”, un programma di Mediaset.
Le conseguenze furono devastanti: una parte del corpo restò paralizzata. Modugno ha avuto bisogno di numerose sedute e mesi di riabilitazione fisica. Ebbe problemi anche nella parola. Dopo un peggioramento delle sue condizioni, l’artista morì il 6 agosto 1994 nella sua casa di Lampedusa, per un infarto. Aveva soltanto 66 anni.





