Press "Enter" to skip to content

Stupro nel sottopasso a Porta Pia: la vittima violentata tra i rifiuti

Stupro sottopasso a Porta Pia – Per lei sono stati minuti interminabili quelli nel sottopasso dove tra il buio e l’immondizia si è consumata la violenza. L’aggressione vicino a Porta Pia a Roma, a pochi passi da via Veneto. La vittima ha trovato il coraggio di denunciare raccontare in un’intervista choc al «Messaggero» quanto le è accaduto nella notte tra domenica e lunedì. L’uomo che ha abusato di lei, arrestato nelle scorse ore dalle forze dell’ordine, è un senza fissa d’amore di origini nigeriane.

Leggi anche: Chiara Petrolini, l’ex fidanzato rompe il silenzio

Stupro nel sottopasso a Porta Pia, la vittima violentata tra i rifiuti

La donna stava rincasando da una serata con le amiche. Camminava a piedi, diretta alla stazione Termini dove avrebbe dovuto prendere un bus per rientrare. Purtroppo però quella che doveva essere una giornata all’insegna della spensieratezza si è trasformata in un incubo. All’altezza di piazza della Croce Rossa, la 42enne romana è stata fermata: «Ho sentito una persona bloccarmi da dietro. Con un braccio mi ha stretta a sé e mi ha portata nel sottopasso». Era «l’inferno: era tutto buio. Ero a terra e sentivo che sotto di me c’erano alcune coperte e dei piumini. Era tutto nero. Poco dopo però lui ha acceso la torcia del cellulare e in quel momento ho visto cumuli di immondizia e oggetti abbandonati ovunque», ha continuato la donna descrivendo anche la vergogna dei tunnel della Capitale, abbandonati tra immondizia e degrado e spesso rifugio per i clochard. L’aggressore a un certo punto della violenza ha acceso la torcia del telefonino, «forse per vedermi meglio», ha raccontato la donna. «Non so dire nemmeno quanto tempo abbia trascorso in quel posto terribile. Circa un’ora credo, che però è sembrata un’eternità. Ero immobile, incapace di fare qualsiasi cosa. Mi sentivo impotente e temevo che se avessi reagito lui avrebbe potuto farmi del male», ha confidato al quotidiano.

“L’indifferenza della gente mi ha fatto davvero male”

«È stato orribile: mentre abusava di me continuava a dirmi cose irripetibili», ha raccontato la vittima della violenza. «Gridavo con tutta la voce che avevo, ma non mi sentiva nessuno perché il sottopassaggio è abbandonato. La cosa che infatti mi fa molto arrabbiare è che quel posto lì, come molti altri sottopassi di Roma, è inutile e pericoloso, non vengono usati da anni. Quindi non servono per attraversare e vengono solo usati da sbandati e malintenzionati che ci vivono e ci fanno cose come quella successa a me. Dovrebbero chiuderli per fare in modo che non possa più entrarci nessuno oppure riqualificarli. Così sono solo un pericolo. È assurdo pensare che a Roma ci siano terre di nessuno dove chiunque può sentirsi libero di fare quello che vuole», ha aggiunto la 42enne. Fortunatamente è riuscita a scappare: «Ho approfittato della sua distrazione per fuggire via. Mentre si rivestiva, ho recuperato i miei abiti e ho iniziato a correre a più non posso». L’aggressore le ha rubato cellulare e portafogli: «Stava albeggiando, in strada iniziava a esserci un po’ di gente. Io gridavo e provavo a bloccare le auto che passavano, ma nulla. Nessuno mi aiutava. Forse pensavano che fossi una malintenzionata visto che ero sporca, con il trucco colato e i vestiti sgualciti. Ma è comunque assurdo non aiutare una donna. L’indifferenza della gente mi ha fatto davvero male», ha concluso.