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Siamo preparati ad una nuova pandemia?

Cinque anni fa, il mondo si confrontava con i primi segnali di una misteriosa malattia emersa a Wuhan, in Cina. Quella malattia, oggi nota come Covid-19, ha cambiato il mondo, causando oltre 14 milioni di morti e lasciando circa 400 milioni di persone con sintomi di Covid lungo.

La pandemia ha rivelato la vulnerabilità dei sistemi sanitari globali, spingendo i leader mondiali a promettere un rafforzamento della cooperazione internazionale per affrontare minacce simili in futuro. Tuttavia, i negoziati per un nuovo accordo pandemico si sono arenati nel 2024.

La mappa del contagio da virus H5N1 (Aviaria) durante la crisi del 2005-2006

Nuove minacce sanitarie in crescita

Gli esperti concordano che una nuova pandemia non è una questione di “se”, ma di “quando”. Attualmente, alcune delle minacce emergenti includono:

  • Influenza aviaria: Sebbene il virus non si diffonda ancora tra gli esseri umani, si registra un aumento delle infezioni umane.
  • Mpox e Marburg: Nel 2024, l’Africa ha dichiarato un’emergenza sanitaria per l’epidemia di mpox e il Ruanda ha affrontato un focolaio del virus Marburg.
  • Malattie esacerbate da crisi umanitarie: Malaria, colera e morbillo sono peggiorati in alcune regioni a causa della malnutrizione e delle condizioni precarie.

Maria van Kerkhove dell’OMS sottolinea che i sistemi sanitari globali, già indeboliti dal Covid-19, stanno affrontando ulteriori pressioni. Molti operatori sanitari sono stati colpiti da stress post-traumatico, esaurimento e decessi, lasciando il sistema fragile.

I progressi e le lacune

Sul fronte positivo, il mondo dispone di migliori tecnologie e competenze per monitorare le nuove minacce, grazie a:

  • Sequenziamento genomico ampliato.
  • Miglior accesso a ossigeno medicale e controllo delle infezioni.

Tuttavia, le sfide rimangono enormi. Van Kerkhove avverte che “compiacimento e mancanza di investimenti” potrebbero ostacolare la risposta a nuove crisi. Il settore della sanità pubblica lotta per ottenere risorse politiche ed economiche adeguate.

Fondamentali risorse finanziarie insufficienti

Il Pandemic Fund, istituito nel 2022 per supportare i paesi più poveri, ha ricevuto richieste per 7 miliardi di dollari, ma dispone di soli 850 milioni di dollari. Il ministro della Salute del Ruanda, Sabin Nsanzimana, ha sottolineato che il mondo sta entrando nel “ciclo della negligenza”, dimenticando i costi umani ed economici del Covid-19.

Nel 2022, l’OMS ha avviato negoziati per un nuovo accordo pandemico, ma il processo è stato lento. Le divergenze tra paesi ricchi e poveri, in particolare su accesso ai vaccini e condivisione dei benefici, hanno ostacolato il progresso.

Secondo Clare Wenham della LSE, l’accordo potrebbe risultare debole e privo di concretezza, lasciando il mondo in una posizione peggiore rispetto al pre-Covid.

Quindi siamo pronti?

Nonostante i progressi tecnologici e alcune riforme, la risposta globale a una futura pandemia rischia di essere insufficiente. Come ammonisce Van Kerkhove, “la prossima crisi potrebbe essere dietro l’angolo, ma il mondo non vuole sentirlo dire”.

Investire nella preparazione, rafforzare i sistemi sanitari e superare le divisioni politiche sono passi essenziali per evitare che si ripeta il caos del passato.

Foto di Edwin Hooper su Unsplash