«L’influenza H3N2 rischia di colpire non solo i polmoni, ma anche il cervello. I casi iniziali ci confermano che è aggressiva». A parlare così a “Il Messaggero” è il virologo Matteo Bassetti per il virus influenzale che ha colpito per prima l’Australia. Tanti giovani anche, non solo i cosiddetti soggetti fragili: «Abbiamo avuto un paziente 43enne ricoverato proprio in questi giorni». E non è facile riconoscere l’influenza H3N2 perché i sintomi si confondono con le altre infezioni; alcuni assomigliano anche al Covid.
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«È un virus che ha un tropismo non solo per i polmoni, ma anche per il cervello. Rischia di colpire molti altri organi. Può provocare encefaliti e infezioni al cervello», ha spiegato il direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS di Genova Matteo Bassetti. Quali sono i segnali da non sottovalutare? «Non è facile da differenziare rispetto ad altri. La caratteristica è che alcuni sintomi sembrano simili al Covid. Quindi l’alterazione dell’olfatto e del gusto, perché è un virus neurotropo anche questo. Molto difficile distinguerlo», ha spiegato l’esperto, che suggerisce di far ricorso alla mascherina per evitare che si diffonda il contagio: «Certamente, se c’è qualcuno che ha i sintomi dell’influenza è bene che si metta la mascherina. E soprattutto se c’è qualcuno che ha sintomi influenzali è bene che eviti di frequentare particolari ambienti: ambulatori medici, ospedali, una farmacia perché naturalmente è più facile trovare persone con fragilità». Per Bassetti non ci deve essere nessun obbligo a riguardo.

Quali sono gli errori nella cura secondo Bassetti
Per avere un organismo rinforzato è bene prestare attenzione all’alimentazione: «Ci sono sicuramente alcuni alimenti che stimolano più di altri il sistema immunitario. La frutta, la verdura, ma anche bere molta acqua. Ci sono gli agrumi di stagione che fanno molto bene». Per gestire la febbre, Bassetti ha consigliato l’uso del paracetamolo: «I farmaci di elezione per la gestione della febbre rimangono gli antipiretici, quindi paracetamolo. Non ci sono particolari problemi a utilizzarli. Ma bisogna fare molta attenzione con questi farmaci a utilizzarli, il sovradosaggio può portare a una tossicità a livello epatico. Soprattutto vanno usati quando servono. Quindi la Tachipirina quando si ha più di 38 e mezzo, e non prenderla fissa. L’errore, che si fa spesso, è di prenderne una ogni 8 ore. No, la Tachipirina va presa quando hai la febbre superiore a 38 per farla scendere. Gli altri antinfiammatori aiutano a disinfiammare le alte vie respiratorie». Quando ricorrere alla terapia antibiotica? «Mai o quasi mai, perché finisce di essere dannosa. Gli unici casi in cui si può usare l’antibiotico nelle forme influenzali è quando abbiamo degli anziani molto gravi, con delle broncopneumopatie importanti, che hanno la polmonite e vengono ricoverati in ospedale. Allora gli si dà una copertura antibiotica. In tutti gli altri casi non ha senso utilizzare gli antibiotici. Anzi, dobbiamo dire no con forza all’uso degli antibiotici nell’influenza».





