All’indomani dell’attentato a Trump, Lucio Caracciolo, noto giornalista italiano, fondatore e direttore della rivista italiana di geopolitica “Limes”, ha riportato in un’intervista a “La Stampa” la fotografia dell’America, che si è scoperta assai più vulnerabile di quel che si poteva pensare. Due anime caratterizzano il Paese, secondo l’esperto, «quella che si incarna in Trump e quella che stancamente si aggrappa a Biden». E il rischio «è che negli Stati Uniti con 450 milioni di armi per 330 milioni di abitanti e una certa abitudine alla violenza non si tratti di un episodio. Da un certo punto di vista questo attentato non dovrebbe stupire, perché avviene in un clima già verbalmente violento e dunque perfetto per lo slittamento alla violenza fisica», ha rimarcato sempre Caracciolo, che ha parlato di un clima di odio.
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Attentato a Trump, Caracciolo: “Paese diviso, ci sono due Americhe e non si parlano più”
«Lo scontro tra Trump e Biden è solo il riflesso di una situazione incancrenita da anni in un Paese diviso, dove i trumpiani pensano di essere l’America e viceversa. Una situazione in cui c’è una America di troppo», ha dichiarato a “La Stampa” Lucio Caracciolo. «Da tempo tutti paiono posizionati su questo clima da cui deriva la disfatta di Biden, a partire da Zelenski che si trova in una situazione critica sapendo come a breve l’aiuto, se tale sarà, non sarà più lo stesso», ha aggiunto. Ed è una situazione che fa gola ai complottisti: «Sentiremo qualsiasi cosa, il presunto assassino è morto e non sapremo mai la verità. Diranno che non era lui. Ma non è la storia di Kennedy, un fatto out of the blue: questo attentato è into the blue, perfettamente dentro il clima corrente».

«Non mi pare che Putin abbia intenzione di invadere l’Europa. Non ha le risorse per andare oltre»
A proposito di Putin Caracciolo ha dichiarato: «Non credo Putin sia così tranquillo, perché la guerra logora anche chi apparentemente la sta vincendo sul terreno. Ma non dobbiamo pensare solo a Putin, qui si apre un’opportunità per gli avversari dell’America e per i suoi alleati non proprio fedeli che pensano di ritagliarsi uno spazio autonomo, come la Turchia. E si apre una fase incerta per l’occidente, preoccupato dal fatto che Washington avrà ormai priorità diverse dalla sua sicurezza». Il noto giornalista non lo vede come una minaccia per l’intera Europa: «Non mi pare che Putin abbia intenzione di invadere l’Europa e se ce l’avesse non potrebbe far molto perché questo significherebbe trasformare la Russia in un Paese in guerra. Inoltre Putin non ha le risorse per andare oltre».
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