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Paolo Crepet: “La follia è una forma di intelligenza straordinaria”

Il 19 novembre esce l’autobiografia «Cosa porti con te» di Paolo Crepet, in cui l’autore racconta gli affetti, le emozioni, la capacità di creare fra sé e gli altri un legame che oltrepassi la distanza e il tempo. In queste pagine dense di aneddoti e di eventi inconsueti, affiorano innumerevoli incontri particolari, ciascuno dei quali ha contribuito ad aggiungere un tassello al cantiere di un’identità personale e professionale di Crepet. Su tutti spicca la figura di Franco Basaglia, amico e maestro dello psichiatra, che ha parlato della sua ultima fatica letteraria in un’intervista al «Corriere della Sera».

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Paolo Crepet: “La follia è una forma di intelligenza straordinaria”

Da dove viene il suo cognome? «Origini francesi, il mio bisnonno è stato tra gli editori di Baudelaire», ha raccontato Paolo Crepet. È cresciuto in mezzo a libri, pennelli, tele: «E la mia vita si è divisa in due: la psichiatria da una parte, l’arte dall’altra. A un certo punto della mia vita, ad Arezzo, ho aperto una galleria: in realtà era poco più di un fondaco, ero giovane, pochi soldi. Veniva tanta gente ma nessuno comprava niente». Non tutti sanno che lui ancora oggi, possiede una raffinata collezione d’arte:
«In passato ho avuto un dipinto di Hermann Nitsch e uno di Francis Bacon». Nell’intervista Crepet ha spiegato cos’è per lui la follia: «Una forma di intelligenza straordinaria, immaginifica, visionaria. Non sto parlando delle comuni nevrosi, ma della persona che pensa di avere un’otturazione a un dente attraverso cui però parla con la Nasa, come mi raccontava un indimenticabile mio paziente di qualche anno fa». Lui stesso si definisce un po’ matto: «Perché ho sempre fatto cose inconsuete, perché me ne sono sempre fregato delle convenzioni e ho fatto quello che mi piace fare. Certo, come tutte le persone libere mi è toccato un Golgota: l’accademia mi ha snobbato, ma sa che gioia incontrare la gente, parlare a tutti, andare in tv e entrare nei fatti, spiegarli».

Ha viaggiato tanto, praticamente ha girato il mondo

Non tutti sanno che Crepet ha girato il mondo: «Tutto cominciò con una bistecca ad Arezzo. Lavoravo lì e una sera mi presentarono un tipo. Mangiammo assieme e alla fine scoprii che si trattava del capo della sezione Salute Mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Cioè il numero uno». Fece un concorso e lo vinse: «Cominciai a viaggiare per studiare la salute mentale della gente. Da Londra a Ginevra, da Praga a New Delhi fino a Parigi».