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Margherita Hack, la vera storia della signora delle stelle

Margherita Hack, tra curiosità e aneddoti – «Sono nata il 12 giugno 1922 in una città bellissima, Firenze. Non ci crederete ma il caso ha voluto che la strada dove sono nata si chiamasse proprio via Centostelle». Con queste parole Margherita Hack, conosciuta per le sue scoperte in campo radiomagnetico e astronomico, ricordava le sue origini. La mamma, Maria Anna Sarti, si era diplomata all’Accademia di Belle Arti e cattolica, mentre il padre Roberto, di origini svizzere, era un protestante. Entrambi, delusi dalla religione, entrano nella Società teosofica, un fatto questo che probabilmente ha influenzato la stessa Hack, che sarà sempre un’atea convinta. Prima della sua scomparsa, nel 2013, fu, infatti, anche presidente onorario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

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Le origini della sua famiglia: una vera «toscanaccia»

Roberto Hack lavorava per l’azienda che produceva l’energia elettrica per la Toscana e guadagnava bene. Erano felici, abitavano in una bella casa in affitto. Il padre, tuttavia, sceglie di non iscriversi ai Fasci e l’incanto si interrompe. Nel 1927 il signor Roberto, socialista, viene licenziato. La madre Maria Anna prova a mandare avanti la famiglia facendo la miniaturista agli Uffizi, tuttavia i soldi non bastano: così sono costretti tutti a trasferirsi in una vecchia casa, appartenuta al nonno materno, a Sud di Firenze. La mancanza di elettricità, l’acqua da tirare su con un secchio dal pozzo e il gabinetto scomodo non spaventano Margherita, che sin da bambina si rivela una tipa tosta. Una «toscanaccia» dalla scorza dura. Quell’esperienza si rivela comunque come una buona opportunità per lei. Aveva ragione Italo Calvino a scrivere che nella vita «contano due principi: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire». Effettivamente, quella casa priva di comfort, situata sotto la collina di Arcetri, godeva di un immenso giardino, che per la futura scienziata si rivela il primo Osservatorio Astronomico. Pare che la piccola Margherita amasse stendersi sull’erba e guardare le stelle. Da adulta ammetterà lei stessa di considerare queste ultime tra le sue amiche più care e che aveva l’abitudine di parlare con loro chiamandole per nome.

Margherita Hack curiosità

Margherita Hack, tra curiosità e aneddoti: una bambina irrequieta attratta dalle stelle

Il caratterino le crea qualche problema a scuola: alle elementari Margherita Hack sembra avesse costantemente 7 in condotta. Impulsiva, indomita, aveva difficoltà a restare in classe troppo a lungo. Sono i primi segnali di quella che potremmo chiamare insofferenza per un modello di società pensata e fabbricata ad uso e consumo dei soli uomini. C’è un aneddoto particolare legato alle scienze: uscita dal liceo classico, con un 6 in matematica e fisica, ma con 8 in filosofia, Margherita decide di iscriversi iscrisse alla facoltà di Lettere. Il motivo? È da ricercare nella sua passione per il calcio. La Hack seguiva la sua Fiorentina ogni domenica e pensava di formarsi per una carriera da giornalista sportiva. Le lezioni però si rivelano più noiose del previsto: stufa un giorno lascia l’aula per raggiungere la sua migliore amica che nel frattempo si era iscritta alla facoltà di Fisica. Le basta poco per capire che la sua strada è lì, tra numeri, calcoli e scienze. Si laurea il 15 gennaio del ’45, anche se non col massimo dei voti (101 su 110) – del resto non le è mai interessato essere la prima della classe – con una tesi in Astrofisica sulle Cefeidi, stelle dette variabili perché la loro brillantezza cambia nel corso del tempo.

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«Io non sono una grande scienziata»

È il primo dei grandi contributi scientifici che darà. Un merito che la Hack tendeva a sminuire: «Io non sono una grande scienziata, non ho fatto scoperte importanti. Ho lavorato sodo e seriamente. Questo sì», le sue parole raccolte Fabio Pagan, giornalista scientifico, contenute nella biografia Io penso che domani. Il racconto di una testimone del Novecento (Scienza Express). Dopo la laurea, si divide tra Italia e vari paesi stranieri, come Francia, Olanda e Stati UnitiIn particolare lavora a Princeton e Berkeley dove, insieme al famoso astronomo Otto Struve, scrive uno dei suoi primi testi, Stellar Spettroscopy, che è considerato ancora oggi fondamentale per l’astrofisica.

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Margherita Hack, tutte le curiosità: è stata la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste

Margherita Hack è stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste, diventato grazie a lei un centro scientifico di spessore, con le partecipazioni a vari programmi della Nasa e dell’Esa. Nel 1979 e fino al 2002, Margherita Hack ha fondato e diretto insieme all’astrofisico Corrado Lamberti l’astronomia, la più importante rivista di divulgazione astronomica che sia mai esistita in Italia. E poi, nel 2002, sempre insieme a Lamberti, ha fondato “Le Stelle“, altra rivista che è andata avanti fino al 2008.  Nel 1995 due astronomi, in suo onore, hanno dato il suo nome a un nuovo asteroide: 8558 Hack. Un onore per lei, che è stata un mirabile esempio di emancipazione femminile oltretutto. «Io vedo intorno a me tutte queste giovani che potranno sicuramente far carriera se ne hanno le capacità. Se hanno capacità e fiducia in sé. E questa è una cosa che spesso manca anche per colpa della famiglia. A me non m’hanno mai detto “Tu non puoi fare questo o quest’altro perché sei una bambina”», le riflessione che la scienziata ripeteva continuamente durante i suoi interventi.

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«Non mi hanno mai detto ‘Tu non puoi fare questo perché sei una bambina’»

Una divulgatrice scientifica, capace di arrivare a tutti con la sua semplicità. Margherita Hack sapeva catturare l’interesse anche dei più piccoli. In un’intervista a Rai 3 lei spiegò così l’origine dell’Universo: «Che cosa c’era prima? Che cosa ci sarà dopo? Che cosa c’è fuori? Non lo sappiamo perché è infinito. Però, studiandolo e osservandolo  abbiamo scoperto che, una volta, l’Universo era piccolo, piccolo, piccolo e caldo, caldo, caldo. Poi, ha cominciato a gonfiarsi come un palloncino e la temperatura ha cominciato a scendere e così si sono formate le stelle.  E dopo migliaia di migliaia di migliaia di anni è diventato quello che conosciamo oggi». Durante un altro evento rivela invece quel che pensava degli uomini: «Noi siamo fatti di materia che è stata costruita nell’interno delle stelle, tutti gli elementi, dall’idrogeno all’uranio, sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole, che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultato di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle». Frasi che ci arrivano come una carezza, soprattutto oggi che lei non c’è più. A chi volesse saperne di più su quest’incredibile donna ricordiamo la visione questa sera di Margherita delle stelle, film su Rai 1 alle 21.30, con protagonista Cristiana Capotondi. 

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