È una di quelle persone che ci rende profondamente orgogliosi di essere italiani. Il suo tono di voce, così calmo, ma al contempo fermo, rassicura. Parliamo di Liliana Segre, che è da poco tornata in libreria con il primo audiolibro La sola colpa di essere nati, letto insieme a Gherardo Colombo, tratto dal volume pubblicato da Garzanti.

Superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoah italiana, dal 15 aprile 2021 Liliana Segre è presidente della Commissione straordinaria per contrastare fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio. Del resto la nostra cara senatrice ha speso buona parte della sua esistenza, affinché altri non vivessero sulla propria pelle le umiliazioni provate da lei. Per questa ragione, per anni, fino al 2020 (quando ha tenuto il suo ultimo incontro a Rondine Cittadella della Pace), la Segre si è recata in diverse scuole sparse sul territorio per condividere la sua dolorosa esperienza di bambina ad Auschwitz. Aveva solo 13 anni quando venne deportata dall’ormai tristemente noto binario 21 della stazione di Milano Centrale. Impossibile per lei restare in silenzio, tacere: la cultura di un paese passa attraverso la memoria.

In un’intervista concessa a «Il Librario» Liliana Segre ha parlato della realizzazione del suo primo audiolibro: «È stata un’esperienza nuova e unica. Sono felice di averla vissuta». A chi pensava mentre leggeva?
«Alla mia amica Marisa. Lei ha perso quasi completamente la vista, per questo ogni mia parola era rivolta a lei. Un tempo è stata una lettrice avida, ma adesso che non può più leggere, che non può più trovare conforto nella lettura, credo che gli audiolibri siano una consolazione preziosa!», ha raccontato la senatrice a vita. Nel corso della chiacchierata la “nonna che tutti vorrebbero” ha raccontato poi che tipo di lettrice è stata da bambina: «Non ero una scolara brillante in prima elementare, ma ho imparato a leggere molto presto. Ho avuto la fortuna di vivere in una casa in cui c’erano tantissimi libri e in cui, soprattutto, c’era la libertà di sceglierli. Si lasciava che i bambini entrassero in libreria e scegliessero da soli i libri che preferivano, senza nessuna costrizione».

Nel dettaglio Liliana Segre ha svelato anche cosa amava leggere: «A parte Il Giornalino, Il Corriere dei Piccoli, L’Avventuroso – giornalini che i miei mi compravano quando ero piccolissima – ricordo che avevo iniziato a tenere una biblioteca personale, che poi ovviamente è andata perduta come tutto il resto, in cui c’erano questi romanzetti, che all’epoca mi sembravano storie straordinarie». Erano principalmente libri della Salani. Tra i preferiti della senatrice a vita la storia di una bambina, «forse si chiamava Marie Gold, che stava sempre a guardar passare i treni. Un altro si intitolava “Euro, ragazzo aviatore”, pensa te… un protagonista che si chiamava già Euro! Era l’inizio della Seconda Guerra Mondiale», ha confidato nella meravigliosa intervista. Un’altra chicca? Sognava di fare la libraia: «Mi sento una libraia mancata. La vita mi ha portato verso altre strade, ma avrei desiderato tantissimo avere una libreria. Non tanto per il negozio in sé, ma per il gusto di stare in mezzo ai libri, di toccarli. È indescrivibile il piacere di sfogliare le pagine».

Ora che tipo di lettrice è? «Compro tanti libri per il piacere di averli. E ne ricevo anche tantissimi. Ma purtroppo adesso leggo poco. O, meglio, sono obbligata a leggere cose che non leggerei. Però ho sempre amato la lettura. I primi soldi che ho avuto li ho spesi per i libri», ha spiegato Liliana Segre. La 92enne ha riferito chi sono i suoi autori di riferimento: «I grandi autori classici. Quelli che si devono leggere. I russi, gli israeliani, ma anche la letteratura moderna americana e quella dell’Europa del Nord. Devo dire la verità, meno gli italiani». Il libro che le ha cambiato la vita? «Direi Se questo è un uomo di Primo Levi, non posso prescindere da questo libro. Ma la verità è che esistono tanti libri che possono cambiare una vita. Dipende sempre dal periodo che si sta attraversando», ha concluso. E come darle torto? Ancora una volta da lei una preziosa lezione di saggezza.





