La notizia della morte di Diane Keaton ha lasciato Hollywood senza fiato. Un lutto che ha colpito non solo il mondo del cinema, ma anche chi, nel corso dei decenni, ha amato quella sua ironia elegante, quell’arte di essere autentica in un’industria spesso ossessionata dalla perfezione. Vincitrice dell’Oscar per Io e Annie e protagonista di film come Reds, Il padre della sposa e Tutto può succedere, Keaton ha incarnato un modo nuovo di essere donna sullo schermo: fragile e forte, goffa e brillante, romantica e ribelle. Un’attrice che ha fatto scuola senza mai cercare di esserlo.
L’omaggio commosso delle colleghe e delle amiche
Bette Midler, una delle sue amiche più care, le ha dedicato parole struggenti: «Diane era una forza della natura. Elegante, eccentrica, brillante. Ha cambiato per sempre il modo in cui le donne venivano rappresentate sullo schermo». Jane Fonda, che aveva condiviso con lei il set dei due film della serie Book Club (2018 e 2023), ha ricordato la sua energia travolgente: «Diane era una forza creativa. La sua energia e il suo spirito erano contagiosi». Mary Steenburgen, anche lei protagonista della saga, ha scritto: «Diane era magia. Non ci sarà mai più nessuno come lei. L’ho amata e mi sento fortunata di averla chiamata amica». Il regista Nancy Meyers, che l’aveva diretta in Tutto può succedere, ha ricordato la sua «capacità unica di rendere memorabile ogni scena, anche solo con uno sguardo o una risata».
“Hai lasciato una scia di polvere di stelle”
Goldie Hawn, con cui Keaton aveva condiviso il set ne Il club delle prime mogli (1996), ha scelto parole poetiche per salutarla: «Diane, non eravamo pronti a perderti. Hai lasciato una scia di polvere di stelle, piena di luce e ricordi. Non c’era, e non ci sarà, nessuno come te». La figlia di Goldie, Kate Hudson, ha aggiunto: «Una presenza indimenticabile. Diane ha lasciato un segno profondo in tutti noi».
Messaggi pieni di amore e ammirazione anche da parte delle nuove generazioni di attrici: Emma Stone e Reese Witherspoon hanno dichiarato di considerarla una guida, un esempio di autenticità e coraggio in un mondo che tende a uniformare.
La donna che ha riscritto la commedia romantica
Con Io e Annie, Diane Keaton non ha solo vinto l’Oscar: ha riscritto il linguaggio della commedia sentimentale. Il suo modo di parlare, il suo look androgino e quella grazia disarmante hanno dato vita a un nuovo archetipo femminile, lontano dalla perfezione e più vicino alla verità. Da Woody Allen a Warren Beatty, da Steve Martin a Jack Nicholson, ha lavorato con i più grandi, ma è sempre rimasta fedele a sé stessa. Steve Martin, suo compagno di set in Il padre della sposa, ha scritto: «Non c’era nessuno come Diane. Il suo talento era immenso, ma la sua umanità lo era ancora di più». Anche Kimberly Williams-Paisley, che interpretava sua figlia nei due film della saga, l’ha ricordata con affetto: «Lavorare con te sarà sempre uno dei momenti più belli della mia vita».
L’eredità di una donna libera
Oltre ai premi e ai ruoli indimenticabili, Diane Keaton lascia in eredità un messaggio potente: l’importanza di essere se stessi. Il suo stile, giacche oversize, cappelli iconici, camicie bianche e sorriso contagioso era più di una scelta estetica: era una dichiarazione di libertà. Hollywood la piange, ma celebra anche la sua vita straordinaria. Come ha scritto Meryl Streep: «Diane non se ne va davvero. Vive in ogni donna che ha osato essere diversa, in ogni attrice che ha scelto la verità invece della perfezione».
Un addio commosso, ma non definitivo. Perché, come le vere icone, Diane Keaton continuerà a vivere in ogni sorriso sincero e in ogni gesto che osa essere fuori dagli schemi.





