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“Ho un desiderio di te stasera” di Gabriele D’Annunzio: così la passione ci consuma

Gabriele D’Annunzio e la bellezza di “Ho un desiderio di te stasera”: l’eros in versi – Il 12 marzo del 1863 nasceva a Pescara Gabriele D’Annunzio, scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, emblema del Decadentismo e figura di spicco della Prima Guerra Mondiale. Autore di romanzi indimenticabili come “Il Piacere”, “Il Fuoco”, “Il trionfo della morte” e di liriche bellissime come “La Pioggia nel Pineto”, il Poeta Vate ha vissuto un’esistenza avventurosa. E le donne rappresentano un elemento chiave di tutto l’universo dannunziano. Le ritroviamo nell’opera sua con degli pseudonimi: Ghisola, Cinerina, Moriccia e Sirenetta, solo per citarne qualcuno. Al contrario degli altri scrittori italiani che o vivevano o scrivevano (“Vissi al cinque per cento”, le parole del ragionier Montale), Gabriele D’annunzio scelse di vivere e scrivere. Non si accontentava della teoria, anzi, forse non è un azzardo dire che con le donne gli premeva passare subito alla pratica.

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Gabriele D’Annunzio e la bellezza di “Ho un desiderio di te stasera”: l’eros in versi

Gabriele D’Annunzio amava le donne, non sapeva farne a meno. Lo affascinavano i meccanismi dell’ars amatoria: per lui conquistare sempre nuovi cuori era la più allettante delle sfide. Tra le donne che riuscirono a far breccia nel suo animo l’attrice Eleonora Duse, la celebre Marchesa Casati, la pittrice polacca Tamara de Lempicka e la pianista veneziana Luisa Baccara, tutte coinvolte in relazioni travagliate col poeta che aveva un carattere tremendamente volubile. Incallito playboy, D’Annunzio è stato per alcuni una sorta di precursore degli influencer di oggi. Del resto è sua la massima «Bisogna fare la propria vita come si fa un’opera d’arte». Nella sua vasta produzione, D’Annunzio vede la figura femminile come un essere superiore: lo scrittore tende però soprattutto ad enfatizzare non tanto la forza della donna ammaliatrice quanto la fragilità dell’uomo sedotto. Si consideri “Il Piacere”, in cui l’esteta Andrea Sperelli è diviso tra Maria Ferres ed Elena Muti. La prima rappresenta la donna pura e candida, mentre la seconda la passione sfrenata e il desiderio. Entrambe significative per il protagonista, che si troverà in bilico per buona parte della trama (che non spoileriamo). «Ci sono certi sguardi di donna che l’uomo amante non scambierebbe con l’intero possesso del corpo di lei. Chi non ha veduto accendersi in un occhio limpido il fulgore della prima tenerezza non sa la più alta delle felicità umane», si legge nel romanzo capolavoro uscito nel 1889, in cui amore e perdizione si combinano.

L’importanza delle donne nell’opera dannunziana

Eh sì, perché Gabriele D’Annunzio ha saputo trattare la materia amorosa come pochi nel Novecento. Era un maestro in tal senso e impazziva per le parole ed era forse questa una delle armi a cui faceva ricorso durante le sue innumerevoli avventure galanti. «L’amante più meraviglioso del nostro tempo è Gabriele D’Annunzio. […] D’Annunzio era un così grande amante che poteva trasformare la donna più ordinaria e darle per un momento l’apparenza di un essere celeste», diceva di lui la grande ballerina Isadora Duncan. E non era la sola a pensarlo, con buona pace di mariti e fidanzati dell’epoca. Insomma, D’Annunzio piaceva. (continua a leggere dopo le foto)

“Ho un desiderio di te stasera” di Gabriele D’Annunzio: così la passione ci consuma

La potenza della passione sull’uomo forse Gabriele D’Annunzio l’ha espressa in una delle poesie sue più belle: “Ho un desiderio di te stasera”. Nella lirica (che in genere non si legge a scuola), il poeta manifesta il trasporto per la donna amata, distante fisicamente ma vicina, perché dentro il suo cuore. In versi, D’Annunzio spiega cosa significa bruciare letteralmente per qualcuno. Un po’ come succede ai giovani protagonisti della prima serie in costume di “Bridgerton” targata Netflix. Siamo d’accordo, D’Annunzio è lontanissimo dall’attraente Regé-Jean Page, ma si vede che anche in passato le donne erano particolarmente sensibili all’ascolto.

Ho un desiderio desolato di te stasera. Ahimè stasera e sempre.
Ma stasera il desiderio è di qualità nuova.
È come un tremito infinitamente lungo e tenue.
Sono come un mare in cui tremino tutte le gocciole,
tremano tutte le ali dell’anima,
tremano tutte le fibre dei nervi,
tremano tutti i fiori della primavera
e anche le nuvole del cielo
e anche le stelle della notte
e anche la piccola luna trema.
Trema sui tuoi capelli che sono una schiuma bionda.
Ho la bocca piena delle tue spalle,
che sono ora come un fuoco di neve tiepida disciolta in me.
Godo e soffro.
Ti ho dentro di me e vorrei tuttavia sentirti sopra di me.
Non mi hai lasciato tanta musica partendo.
Stanotte tienimi sul tuo cuore,
avvolgimi nel tuo sogno,
incantami col tuo fiato,
sii sola con me solo.
Oh melodia melodia…
Tremano tutte le gocciole del mare.