A «Il Corriere della Sera» Fabio Franceschi, presidente della Grafica Veneta, ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato della sua esperienza nell’editoria. Conversando con Giovanni Viafora l’imprenditore ha svelato qualcosa di curioso anche sulla scrittrice J.K Rowling. «Ma-nia-ca-le! Mai visto una donna così», ha detto Franceschi, etichettando l’autrice della saga di Harry Potter.
Franceschi di Grafica Veneta: “La Rowling? Maniacale. Mai visto una donna così”
«Leggende!? Una notte ricevo una chiamata: è il suo editore. Mi fa: “Ferma tutto, che quella vuole stampare Harry Potter su stracci vecchi…”. Gli rispondo: “Come stracci vecchi? E dove li trovo?”. Dice: “Sai, un prodotto ecologico, rigenerato…”. Io: ”Voi siete fuori di testa, volete spogliare mezza Europa?”. Non le dico poi sulla segretezza…», ha confidato Franceschi alludendo alla Rowling. «Impazziva. Non doveva trapelare nulla. In passato lei aveva avuto brutte esperienze con altri stampatori. Fece inserire nel contratto una penale da 5 milioni di euro. Le misi 20 uomini a guardia delle copie 24 ore su 24, camion frigo piombati per il trasporto. E inventai una speciale plastica anti-furto per sigillare i bancali, che se la tagliavi esplodeva tutto: l’avevo chiamata il “condom”», ha proseguito l’imprenditore. «Ma da allora lei non ci ha più lasciati. Siamo arrivati a stamparle oltre cinquanta milioni di copie in dieci lingue; e tra riedizioni e cofanetti della saga ne buttiamo fuori ancora 100 mila a settimana», ha aggiunto.
Il successo grazie al libro “Io uccido” di Giorgio Faletti
Grati ovviamente a J.K Rowling, ma il successo Grafica Veneta l’ha conosciuto con un altro autore: «Sì, ma il vero botto l’abbiamo fatto con Faletti». Il libro si intitolava “Io uccido”: «Arriva il file: 800 pagine. Mi dico: “Mamma mia, guarda qua un altro… che tragedia!”. Non gli davo chance. Il giorno dopo invece mi telefona l’editore Dalai. “Franceschi, è un trionfo!”. Arrivammo a stampare 50-60 mila copie a settimana: era un via vai continuo di autotreni. All’epoca eravamo piccolini, fummo costretti a lavorare giorno e notte. Ma da allora ho capito: mai sottovalutare i libri». A chi è più legato? «Come faccio a dirlo? Stampo 45 mila titoli all’anno. Oggi molti autori però corrono qui a prendersi i libri prima che glieli spediscano gli editori. Per loro sono figli. Ricordo la Avallone: tremava come una foglia, me la trovai seduta per terra con il libro stretto al petto che piangeva a dirotto». Davanti allo stupore del giornalista, Franceschi ha aggiunto: «Guardi che è come ritirare la Ferrari direttamente a Maranello, anziché in concessionaria».





