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Corrado Augias: “Il fascismo non può tornare, temo più Musk di Trump. Meloni è brava”

Corrado Augias ha compiuto 90 anni. Il giornalista, scrittore, conduttore televisivo, autore, drammaturgo ed ex politico italiano ha rilasciato una lunga intervista al «Corriere della Sera», in cui ha ripercorso la sua vita e ha commentato la realtà coeva. Qual è il primo ricordo della sua infanzia? «Mia nonna. Ricordo la sua stanza piccola, scura; e questa vecchina dentro il letto, così minuta che mi pareva una bambola. Mi faceva paura e non facevo nulla per nasconderlo. Soprattutto quando mi voleva abbracciare, e queste sue braccia piccolissime venivano fuori dalle coperte verso di me come se fosse dentro una specie di sortilegio. Poverina, temo di averla anche offesa con questa mia fobia».

Corrado Augias: “Il fascismo non può tornare, temo più Musk di Trump. Meloni è brava”

A Corrado Augias è stato chiesto molto riguardo al fascismo. Davvero la creatura di Benito Mussolini aveva il consenso della maggioranza degli italiani? «Fino all’Etiopia, come dimostrava la facilità con cui Mussolini governava, probabilmente sì. Ma attenzione, il consenso è una cosa attiva, che si misura con lo slancio delle persone singole. Non va confuso con l’apatia di chi pensava che le cose gli andassero tutto sommato bene, che lo stipendio c’era, il tram arrivava…». Il giornalista è convinto che il fascismo non possa tornare oggi ma è convinto «che la democrazia, almeno per come l’abbiamo conosciuta dal 1945 a oggi, cambierà. Anzi, sta già cambiando, è già cambiata. Basta vedere gli Stati Uniti, il nostro principale alleato: nel duello inevitabile che prima o poi vedrà contrapposti i due amici di oggi, Donald Trump ed Elon Musk, sia che prevalga il primo sia che prevalga il secondo, questa trasformazione avverrà. Prima negli Usa, dopo anche in Europa». In che modo cambierà la democrazia? «Provo a fare un esempio concreto. Avete presente il premierato a cui Giorgia Meloni teneva tantissimo? Ecco, adesso sembra che non ci badi più tanto. Un po’ per ragioni tattiche, certo; ma soprattutto perché, secondo me, quando prendi l’aereo senza dirlo a nessuno per andare a Mar-a-Lago da Trump a sbrogliare la matassa internazionale che riguardava anche la liberazione di Cecilia Sala, ecco, capisci che il premierato c’è già, e non hai certo bisogno di una legge costituzionale per metterlo in pratica».

Corrado Augias dà il suo personale giudizio su Giorgia Meloni

Corrado Augias ha dato un suo personale giudizio su Giorgia Meloni: «È brava. Ha una determinazione ferrea figlia di un lunghissimo esercizio, altrimenti una ragazzina piccolina non si sarebbe fatta largo e non avrebbe finito per primeggiare in un partito di gente votata al culto della virilità, come molti neofascisti; e ha sagacia politica, cosa che le permette di tenere a bada due vicepremier politicamente famelici come Tajani e Salvini». Nella seconda repubblica nessuno ha mai vinto per due volte di fila le elezioni, la premier Meloni per Augias ha del potenziale: «Si capirà quest’anno. Lei ha tre nemici: l’Europa, il deep state, il debito pubblico. Se supera questi tre scogli, può arrivare alla fine della legislatura e vincere le prossime elezioni».

Perché in Italia la sinistra non vince mai?

Un commento poi sulla Schlein: «Seguo semmai con interesse il tentativo cattolico di mettere in piedi un centro federatore, capace di aggregare un’alternativa a questo centrodestra e soprattutto di trovare, di fronte a una personalità come quella di Giorgia Meloni, un’altra personalità così forte per provare a batterla alle elezioni. Meloni è riuscita a trasformare in forza alcune sue debolezze: certe citazioni pseudo-colte che ogni tanto tira fuori, l’eloquio romanesco che ogni tanto le scappa, ecco, tutto questo ne ha fatto una donna del popolo. C’era Giuseppe Conte, con la formula dell’avvocato del popolo; e per un periodo decisamente più lungo; al di là della Manica, Tony Blair, che si impose come uomo del popolo di fronte alla rigidità della regina Elisabetta. A sinistra, almeno per ora, non vedo nessuno che venga percepito come “di popolo”». Perché in Italia la sinistra non vince mai? «Le persone normali vogliono vivere tranquille, avere uno stipendio decoroso, fare sport il sabato, portare i bimbi allo zoo; e la destra incarna meglio la medietà di questo tipo di vita. Poi c’è un’altra ragione: la sinistra aveva propugnato ideali immensamente alti ma troppo complicati da raggiungere, che sono stati travolti da una società che si è trasformata prima che potessero essere realizzati. Diciamoci la verità: rispetto a mezzo secolo fa, quanto sono attrattive oggi idee nobili come la fraternità universale e la giustizia sociale, rispetto a cose pratiche tipo quelle che ciascuno di noi può realizzare con lo smartphone in mano?».