Lutto nel mondo del cinema. È morto Bruno Zanin, il Titta di Amarcord capolavoro dell’indimenticabile regista visionario Federico Fellini. L’attore è scomparso nella notte tra sabato e domenica all’età di 73 anni dopo una breve malattia. Era originario di Vigonovo, provincia di Venezia, ma da tempo si era stabilito a vivere nei boschi della valle Anzasca, in Piemonte. Zanin venne notato casualmente da Fellini, che lo scelse dopo averlo visto mentre accompagnava un amico a Cinecittà.

Morto Bruno Zanin, il Titta di “Amarcord” di Federico Fellini
Nel corso della sua lunga carriera, Bruno Zanin ha recitato in diversi film, sceneggiati televisivi e tournée teatrali. È stato anche scelto da Giorgio Strehler per interpretare le opere di Carlo Goldoni. Nel 2007 Zaia ha dato alle stampe il suo primo romanzo in parte autobiografico Nessuno dovrà saperlo. Nel 1992 Bruno Zanin ha lasciato il mondo del cinema, diventando corrispondente di guerra. Ha seguito per tre anni il conflitto in Bosnia ed Erzegovina come collaboratore di Radio Vaticana. A seguire ha scritto articoli anche per giornali importanti come “Il Corriere della Sera”. «Ricordiamo un artista vigonovese che ha declinato la sua sensibilità in diverse arti comunicative con passione e singolare spontaneità. Espressivo e profondo sia nel ruolo di attore che di conduttore. Desideriamo sottolineare il suo impegno umanitario come tratto di una vita vissuta nella ricerca di una soddisfazione umana che non si è esaurita nell’ambizione della fama», ha detto il sindaco di Vigonovo, Luca Martello.

Lutto nel cinema: morto l’attore Bruno Zanin, aveva 73 anni
Ad annunciare il decesso di Bruno Zanin sono stati i figli sui social nel pomeriggio di lunedì 8 luglio. Nel messaggio si legge: “Salve, siamo Francesco e Fiorenzo, i figli di Bruno. Papà è mancato nella notte di sabato a domenica, il 7 luglio 2024 alle 2h30. Se n’è andato senza dolore e in pace e abbiamo potuto stargli vicino le ultime settimane del suo pellegrinaggio qua giù. Ora il suo cammino lo porta verso persone che ha amato e lo ritroveremo un giorno, dove non ci sono più ne fraintesi, ne lacrime, ne rancori, ne rabbie”. E ancora: “Nei suoi ultimi desideri, papà ha chiesto che non sia fatta un grande cerimonia. Ha chiesto che il suo corpo sia cremato e che le sue ceneri siano disperse allo stesso posto dove un suo amico caro ha avuto le sue cenere disperse. Ci ha detto così: ‘quand’ero giovane, il mio primo vero grande viaggio, l’ho fatto con lui in auto-stop. Allora, vorrei tanto fare pure il mio ultimo grande viaggio con lui’”. Nelle battute conclusive si legge: “Non servono carte di condoglianze, mazzi di fiori e altre corone. Se volete mostrare il vostro affetto, vi preghiamo di fare un dono a Save The Children Italia. Vi ringraziamo di cuore, Francesco e Fiorenzo”.





