Siria, una fossa comune con migliaia di corpi a pochi chilometri da Damasco. La notizia del ritrovamento di migliaia di corpi e resti umani nei pressi di Qutayfa, a nord-est della capitale, riportata dall’emittente panaraba Al Jazeera, pone nuovamente l’attenzione sulle presunte violazioni dei diritti umani in Siria. Secondo quanto riportato dagli inviati dell’emittente Tv, l’area in cui i resti sono stati rinvenuti si estende per circa 5.000 metri quadrati, equivalente a un campo da calcio regolamentare.
Il reportage di Al Jazeera ha mostrato immagini di sacchi di plastica contenenti resti umani, ciascuno contrassegnato da numeri. Il giornalista dell’emittente ha ipotizzato che i corpi potrebbero provenire dalle prigioni politiche del regime siriano, in particolare dalla famigerata prigione di Sednaya, nota per essere stata teatro di detenzioni arbitrarie, torture ed esecuzioni extragiudiziali durante il conflitto.
The Sednaya Prison was known as a "slaughterhouse" under al-Assad’s rule and held thousands of people who opposed the former president.
— Al Jazeera English (@AJEnglish) December 12, 2024
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Il ritrovamento potrebbe rappresentare una delle più grandi prove materiali delle atrocità commesse durante la guerra civile siriana, iniziata nel 2011. La prigione di Sednaya, gestita dal governo siriano, è stata spesso descritta da organizzazioni per i diritti umani come uno dei luoghi più terribili per i prigionieri politici. Rapporti precedenti di Amnesty International e altre ONG hanno documentato migliaia di esecuzioni sommarie in quel luogo.
Siria, la speranza dei giovani di Damasco dopo la fuga di Assad
Alcuni reporter di Al Jazeera hanno parlato con i giovani di Damasco che hanno iniziato a ripulire la loro città, una strada alla volta. Molti hanno espresso speranza per il futuro dopo la caduta del governo di Assad.
“Questa iniziativa mira a pulire le nostre strade perché vogliamo che le nostre città abbiano un bell’aspetto”, ha detto il residente Shudy Seif ad Al Jazeera. “Ci siamo liberati del vecchio regime e delle sue azioni e lavoreremo duramente per sviluppare il paese e migliorarne l’immagine. Questa iniziativa sarà seguita da altre iniziative e il nostro paese sarà più bello e sicuro.” Aya Hasan, studentessa di scienze biologiche all’Università di Damasco, ha aggiunto: “Vogliamo pulire le nostre strade e renderle il più belle possibile, quindi ci siamo uniti per realizzare qualcosa di utile per la nostra comunità”.





