Mattinata di disagi alla stazione Termini di Roma, dove la situazione è caotica a causa dello sciopero nazionale indetto dai sindacati autonomi del trasporto ferroviario. Sono già decine i treni cancellati, con disservizi che stanno colpendo in particolare i pendolari e i viaggiatori in transito lungo le principali direttrici italiane.
Treni soppressi e ritardi sulle linee più frequentate
Lo sciopero ha mandato in tilt il traffico ferroviario: numerosi treni regionali in arrivo e partenza da Fiumicino sono stati soppressi, complicando i collegamenti con l’aeroporto. A subire le conseguenze dell’agitazione sono anche i treni ad Alta Velocità diretti a Napoli e Milano, alcune delle tratte più battute d’Italia. Ritardi consistenti si registrano soprattutto sulle linee regionali, con attese che arrivano fino a 90 minuti. Per molti viaggiatori si è trasformata in un’odissea anche la semplice tratta casa-lavoro. Code alle biglietterie, passeggeri accalcati sui marciapiedi e continui annunci di treni soppressi o in partenza da binari differenti hanno caratterizzato la mattinata nella principale stazione della Capitale.
Le ragioni dello sciopero: stipendi, sicurezza e condizioni di lavoro
La mobilitazione, che coinvolge gran parte del personale ferroviario, è iniziata alle 1:00 della notte e proseguirà fino alle 23:59. A promuovere la protesta sono Usb, Cub, Sgb e altri sindacati autonomi, che chiedono a gran voce il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, fermo da anni.
In una nota, l’Unione Sindacale di Base ha spiegato che lo sciopero è parte di un percorso di mobilitazione “dal basso”, portato avanti in collaborazione con l’Assemblea Nazionale del personale viaggiante. Secondo i promotori, le adesioni agli scioperi precedenti hanno raggiunto percentuali “eccezionali”, a testimonianza di un malcontento crescente tra i lavoratori del settore. Le richieste dei sindacati sono chiare: salari più equi, condizioni di lavoro più sostenibili, e il ripristino di garanzie fondamentali per la salute e la sicurezza. Temi diventati centrali soprattutto dopo gli ultimi anni di pandemia e riorganizzazione del servizio, che hanno aumentato i carichi di lavoro e, secondo i sindacati, messo a rischio la qualità e la sicurezza del trasporto ferroviario.

Servizi minimi garantiti, ma il caos resta
Trenitalia ha annunciato che saranno garantiti solo i servizi minimi essenziali, come previsto dalla legge sugli scioperi nei servizi pubblici. Ciò include una selezione di treni a lunga percorrenza e alcune corse nelle fasce orarie di maggiore affluenza, ovvero tra le 6:00 e le 9:00 e tra le 18:00 e le 21:00. Tuttavia, per molti passeggeri la giornata si è aperta all’insegna dell’incertezza: sui tabelloni della stazione Termini campeggiano una lunga lista di cancellazioni, e non sempre è facile ottenere informazioni tempestive. In molti si sono rivolti al personale delle ferrovie per avere aggiornamenti, ma anche qui le difficoltà non sono mancate, complici la carenza di personale e la confusione.
Una protesta che potrebbe proseguire
L’agitazione odierna potrebbe non essere un caso isolato. I sindacati lasciano intendere che se non arriveranno segnali concreti da parte del governo e delle aziende, nuove proteste non si faranno attendere. “Non ci fermeremo finché non otterremo risposte vere”, ha dichiarato un delegato Usb ai microfoni di una tv locale. Secondo alcuni osservatori, la questione potrebbe diventare uno dei fronti più caldi dell’estate, con ulteriori scioperi nei mesi a venire.
I consigli ai viaggiatori
Nel frattempo, le ferrovie consigliano a chi deve mettersi in viaggio oggi di verificare lo stato del proprio treno sui canali ufficiali, tramite app, sito web o call center. È inoltre possibile richiedere il rimborso completo del biglietto per i treni soppressi o ritardati oltre un certo limite.





