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Neonata rapita a Cosenza: la finta gravidanza di Rosa Vespa e il piano dettagliato

Rosa Vespa, 51 anni, e il marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi, hanno rapito una neonata di appena un giorno di vita, Sofia, all’interno della clinica Sacro Cuore di Cosenza. La coppia è stata arrestata tre ore dopo il sequestro, quando si trovava nella loro casa a Castrolibero, dove stava festeggiando con i parenti. La motivazione dietro il gesto è stata descritta dalla stessa Rosa con queste parole: «Una infinita voglia di avere un figlio». La coppia, laureata in Architettura lei, operatore culturale lui, aveva programmato il rapimento nei particolari, secondo quanto riferito dai principali media.

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Rosa Vespa e la neonata rapita a Cosenza: la coppia fingeva di andare a trovare le partorienti

Per mesi, Rosa aveva finto di essere incinta, nonostante sapesse di non poter avere figli. Rosa aveva descritto il marito in toni molto affettuosi sui social, esprimendo un legame profondo con lui. Scriveva che, in momenti di tristezza, ansia o stress, lui era il suo punto di riferimento. La coppia pare avesse pianificato nei minimi dettagli il rapimento: Rosa aveva persino annunciato la “nascita” di un bambino, chiamato Ansel, sui social lo scorso 8 gennaio. Per alimentare la menzogna, aveva creato una falsa gravidanza.

Moglie e marito hanno osservato ospedali e cliniche a lungo per scoprire quando e dove nascevano i bambini, selezionando in Sofia la vittima perfetta. Il giorno del rapimento, come ricostruisce «Il Corriere della Sera», Rosa e Aqua Moses si sono recati alla clinica Sacro Cuore con una Giulietta. Mentre Aqua Moses è rimasto in attesa nella reception, Rosa, travestita da infermiera con una mascherina, è riuscita ad entrare nella stanza dove la madre di Sofia, Valeria Chiappetta, stava con la neonata. Rosa ha convinto la nonna della bambina che doveva portare Sofia in pediatria. Una volta in possesso della neonata, Rosa è fuggita con la piccola, mentre Aqua Moses la aspettava fuori.

Tanti i punti interrogativi sul rapimento

La coppia, in seguito, è tornata a casa per festeggiare. La piccola Sofia è stata cambiata dalla coppia: dal vestitino rosa si è passati ad uno azzurro, per adattarsi alla falsa identità del bambino maschio “Ansel”. All’arrivo degli agenti della squadra mobile di Cosenza, Rosa stava ancora tenendo in braccio la piccola Sofia, felice di mostrarla ai parenti, del tutto ignari del rapimento. Anche Aqua Moses, inizialmente, sembrava all’oscuro del crimine. Gli investigatori stanno cercando di chiarire alcuni dettagli, tra cui la facilità con cui la coppia è riuscita a entrare ed uscire dalla clinica.

L’ispettore della Squadra mobile di Cosenza, Claudio Sole, ha infatti dichiarato:  «Non si è capito se è stato un errore prendere una bambina perché pare che in una pasticceria avessero chiesto informazioni su una torta con un nastro rosa che poi non è stata ordinata. Da valutare, poi, anche la facilità con cui sono entrati ed usciti dalla clinica».