Il riformista Massoud Pezeshkian sarà il nuovo presidente della Repubblica islamica dell’Iran. Con circa il 53% dei voti l’ex ministro della Sanità ha sconfitto al ballottaggio il rivale Said Jalili, fermo al 44%. Al secondo turno l’affluenza è stata del 49,8%. È lui il successore di Ebrahim Raisi, morto in un incidente di elicottero il 19 maggio scorso.

Chi è Massoud Pezeshkian, il nuovo presidente riformista dell’Iran
Massoud Pezeshkian è un medico di origine azera, 69 anni. A sorpresa questi ha sconfitto al ballottaggio l’ultraconservatore Said Jalili, 58 anni. Pur condannando la precedente amministrazione, non è mai arrivato a criticare apertamente la Guida Suprema, Ali Khamenei. Pezeshkian ha cresciuto tre figli da solo dopo la morte della moglie in un incidente, in cui è rimasta uccisa anche una figlia. Esperto cardiochirurgo, è stato ministro della Sanità sotto l’ex presidente riformista Mohammad Khatami (1997-2005). È stato chiaro nel criticare il governo sulla questione dell’hijab obbligatorio, ma non è mai arrivato a chiedere esplicitamente l’abrogazione dell’obbligo del velo per le donne. Pezeshkian è stato un sostenitore dell’accordo sul programma nucleare iraniano (Jcpoa) e ha promesso di migliorare le relazioni con gli Stati Uniti.

Chi è Massoud Pezeshkian, il nuovo presidente dell’Iran: “Tenderemo la mano dell’amicizia a tutti”
“Tenderemo la mano dell’amicizia a tutti. Siamo tutti popolo di questo Paese. Ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti per il progresso” dell’Iran, ha detto il presidente Massoud Pezeshkian, parlando alla tv di Stato iraniana dopo la diffusione dei risultati del ballottaggio presidenziale. Il riformista ha ringraziato i suoi sostenitori venuti a votare “con amore e per aiutare” il Paese. Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58.000 seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 paesi stranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, dicono le autorità iraniane.





