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Garlasco, la madre di Chiara Poggi rompe il silenzio: “Vergognatevi”

«Avevamo deciso di non dire più niente, ma quando ho sentito certe parole in tivù… Non ci ho dormito tutta la notte. Stavolta non potevo farla passare, quando è troppo è troppo». Rita Preda, la mamma di Chiara Poggi, ieri mattina ha aperto la porta di casa, in via Pascoli a Garlasco, ed è andata incontro ai giornalisti che da settimane presidiano il marciapiede. Accanto a lei, il marito Giuseppe. Il volto provato, la voce ferma: «È vergognoso, squallido», dice davanti ai microfoni. «Si fanno illazioni su mia figlia che non si può difendere. Siamo disgustati da quello che dicono nei programmi televisivi, sui social, sui giornali. È arrivato il momento di dire basta: non tollereremo più che si infanghi la memoria di Chiara».

Al telefono, nel pomeriggio, la sua voce si spezza subito: «Guardi, mi creda: sono così stanca… Stanca di ascoltare e leggere di segreti, di gialli, di intrecci assurdi, di amanti, di falsità. Le giuro che non ne possiamo più. Oggi mi sono rivista in tivù e ho visto una donna sfinita, con mille rughe, dopo 18 anni di una sofferenza indicibile». Al «Corriere della sera» Rita Preda ha confidato cosa l’ha ferita di più:
«Quelle insinuazioni su un presunto amante di Chiara. Un uomo di Garlasco, dicono. Gossip della peggior specie, senza ritegno. Quando finirà tutto questo?».

Ma il “Garlasco show”, come lo chiamano, sembra non finire mai: «Ma io dico: non si vergognano neanche un po’? Sanno chi era Chiara? Una ragazza pulita, semplice. Non si devono permettere di infangare il suo nome. Mia figlia è morta. È stata uccisa. Lei è la vittima, anche se molti lo hanno dimenticato. E fa schifo sentir parlare di segreti, di due telefoni, di amanti… Gente che non sa nulla e interpreta i suoi messaggi. È diventato tutto troppo». A proposito di Sempio, la signora ha dichiarato:
«Noi lo abbiamo sempre detto: se vogliono indagare, facciano pure. Ma per noi la verità è scritta nella sentenza che ha condannato Alberto Stasi. Lui ha ucciso Chiara. È tutto provato».

Nel frattempo, crescono gli innocentisti: «Con tutte le cose che dicono e che la gente prende per buone… È inevitabile. Tutto questo finisce per ripulire l’immagine di Stasi. Ma non per noi». La donna ha spiegato di non seguire le trasmissioni tv dove si parla di Garlasco: «Non tutto, ma è impossibile ignorare. Da mattina a sera c’è Garlasco ovunque. Sembra che Chiara sia stata uccisa pochi giorni fa. Si rifà tutto daccapo: le impronte, le testimonianze, le intercettazioni, i commenti di paese… E intanto attaccano anche le mie nipoti, Stefania e Paola. Cose esagerate, ingiuste, gratuite».

A proposito degli attacchi sui social la mamma di Chiara Poggi ha detto: «Vogliono a tutti i costi tirare in ballo Marco. C’è chi vede con sospetto perfino il suo silenzio. Ma perché dovrebbe parlare per forza? Io non guardo i social, ma mio marito ha imparato. C’è gente che ci accusa, che ci insulta… Non ho più parole. Vedono misteri ovunque. Vogliamo parlare della famosa borsetta di Chiara “misteriosamente rubata”?». E ancora: «Dopo l’omicidio ci siamo trasferiti da mia madre, perché casa nostra era sotto sequestro. I carabinieri mi hanno poi consegnato la borsa nera di Chiara con i suoi effetti personali. Circa un mese dopo hanno svaligiato casa di mia madre, portando via qualche oggetto e dei soldi che Chiara teneva nella borsetta. Ma la borsa è rimasta lì. Quando siamo rientrati a casa, l’ho riportata con me. Adesso dicono: è stata rubata, c’era dentro qualcosa di importante, non c’è traccia della denuncia…».

Quindi tutto falso: «Certo. Siccome in passato mi avevano già fatto domande su quella borsetta, quando ho visto che saltava di nuovo fuori ho chiamato un cronista e gli ho detto: guarda che la borsa è qui. È venuto, l’ha filmata. Sembrava finita lì. E invece… adesso parlano di una “misteriosa borsetta bianca”, scomparsa». Smentito anche questo: «Non me la ricordavo, mi sembrava che ci fossero tutte. Poi mi è venuto un flash. Ho riaperto l’armadio di Chiara, ho rovistato tra una borsa di carta che pensavo piena di vestiti e lì dentro c’era la borsetta bianca. Quindi: fine del mistero. Ecco com’è il “giallo” di Garlasco. Enormi sciocchezze spacciate per verità».

E il presunto mistero del santuario della Bozzola?
«Assurdità. Si dice che Chiara avesse scoperto un giro di abusi, messe nere, pedofilia. Ma lei è morta nel 2007, mentre lo scandalo della Bozzola è esploso nel 2014. Non c’entra nulla. Lo ripeto: sono stanca. E a chi continua a diffondere falsità, cattiverie e insinuazioni su mia figlia, dico solo una parola: vergognatevi. Farò di tutto per difendere la sua memoria dal vostro fango».