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Edoardo Bove, cosa c’è dietro il malore: i tre fattori scatenanti

Cosa c’è dietro il presunto arresto cardiaco di Edoardo Bove? «Un evento del genere è sempre il frutto di circostanze particolari in cui più elementi concorrono all’insorgenza dell’aritmia. ​Sono infatti necessari: un substrato patologico cardiaco (spesso di difficile individuazione), fattori che modulano il funzionamento del cuore(adrenalina, elettroliti) e un fattore scatenante o “trigger”». Così il cardiologo Furio Colivicchi, past-president ANMCO e vice-presidente FISM (federazione società mediche italiane), intervenendo su «Il Messaggero». L’esperto ha illustrato le possibili cause di quanto successo.

Edoardo Bove, cosa c’è dietro il malore: i tre fattori scatenanti

Come sta oggi Edoardo Bove? «Le notizie di oggi appaiono confortanti. Gli esami clinici avrebbero escluso danni significativi a carico del cuore e del cervello. In effetti, durante un arresto cardiaco, i vari organi non ricevono più sangue e vengono progressivamente danneggiati. Il primo organo interessato è il cervello, il quale, in assenza di soccorsi, può subire dei danni permanenti già dopo 4-6 minuti. Nel caso di Bove, la tempestività dei soccorsi e la defibrillazione avrebbe evitato danni», ha spiegato Furio Colivicchi. Complicato chiarire nel dettaglio ad oggi le reali ragioni di quanto accaduto: «Le cause dell’arresto cardiaco sono ovviamente, al momento, di difficile definizione. Si parla della possibile presenza di una condizione di ipo-potassiemia (riduzione della concentrazione del potassio nel sangue)», ha spiegato il professore. Il potassio può essere stato un fattore, difatti esso «è di grande importanza per l’equilibrio delle funzioni del cuore e gravi alterazioni delle concentrazioni di questo elettrolita nel sangue possono essere pericolose. Resta da capire per quale motivo il calciatore avesse dei livelli ridotti di potassio nel sangue», ha chiarito il cardiologo.

Edoardo Bove, cosa c’è dietro il malore: parla il cardiologo

Il professor Colivicchi ha specificato che il contrasto di gioco potrebbe aver avuto un ruolo non secondario nel determinare il malore di Edoardo Bove. «Un arresto cardiaco è sempre il frutto di circostanze particolari in cui più elementi concorrono all’insorgenza dell’aritmia. ​Sono infatti necessari: un substrato patologico cardiaco (spesso di difficile individuazione), fattori che modulano il funzionamento del cuore(adrenalina, elettroliti) e un fattore scatenante o “trigger”. Quando questi elementi si incrociano in un momento specifico si può innescare l’aritmia», ha fatto presente il cardiologo. Ma cos’è il substrato patologico? «Vuol dire che poteva avere una qualche alterazione strutturale o funzionale del cuore, anche minima e non chiaramente evidente e, potenzialmente, anche sviluppata di recente. Ad esempio, un piccolo focolaio di infiammazione. Una piccola lesione di origine virale o di altra natura. Gli accertamenti ci potranno dare la risposta. In questi casi è fondamentale valutare eventuali patologie delle arterie coronarie (ad esempio con coro-tac o coronarografia) e del muscolo cardiaco (ad esempio con Risonanza Magnetica Nucleare)».

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